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            Radio sul mare


La radio ebbe il più grande ed efficiente impiego sul mare in tempo di guerra durante il grande conflitto mondiale (1914- 1918).

I servizi resi dalla radio in tale guerra sia a vantaggio degli Imperi Centrali sia a vantaggio degli Alleati furono incalcolabili.

 

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Per quanto concerne particolarmente la Germania, ricordiamo lo storico microgramma trasmesso dalla stazione radio di Nauen (Berlino) e ritrasmesso da tutte le stazioni coloniali e navali tedesche in tutti i mari, col quale si dette notizia dello scoppio delle ostilità e si impartì l’ordine a tutte le navi tedesche di rifugiarsi nel più vicino porto neutrale. La Germania dovette a questo microgramma il salvataggio di tutta la sua flotta mercantile e da guerra nel luglio 1914.

Per quanto riguarda le applicazioni della radio sul mare, fu particolarmente utilizzato il servizio radiogoniometrico. Il radiogoniometro è un sistema di radionavigazione che fa parte di una catena di antenne e stazioni distribuite su tutto il territorio, più precisamente è un ricettore-trasmettitore radio che emette continuamente segnali elettromagnetici direzionali tradotti dagli strumenti di bordo di aerei e navi per dare una posizione ed una direzione rispetto alla stazione (radiofaro).

Per contro la Gran Bretagna dovette al servizio radiogoniometrico se fu salvata da un attacco a sorpresa da parte della flotta tedesca.   Tale riguardo è storicamente importante il seguante rapporto ufficiale del Primo Lord dell’Ammiragliato, Sir Henry Jackson, in merito alla battaglia navale dello Jutland:

“Noi abbiamo molto sentito parlare dell’uso del radiogoniometro per movimenti tattici; ma questo che noi ricordiamo è il caso di una grande operazione strategica che causò l’incontro della flotta inglese con quella tedesca nella giornata del 31 maggio 1916. Io ero allora Primo lord dell’Ammiragliato (First Sea Lord) ed ero quindi responsabile degli ordini da dare alla grande flotta. Posso incidentalmente ricordare che nonostante altre dichiarazioni da me udite in contrario, il Comandante in Capo della flotta,  Lord Jellicoe, ed io vivevamo per così dire nello scopo di ottenere tale incontro. Le nostre stazioni radiogoniometriche sotto il controllo tecnico del Capitano Round (della Compagnia Marconi) facevano un attento ed intelligente controllo sulle posizioni delle navi tedesche, rilevando le loro comunicazioni per radio.

Il 30 maggio 1916 esse udirono un eccezionale scambio di messaggi da una nave all’altra della flotta nemica, che si trovava a Williamshaven. Mi fu fatto un rapporto a riguardo. Il momento era uno dei più critici e preoccupanti della guerra ed io avevo anche qualche ragione per ritenere che la flotta tedesca stesse per prendere il mare durante la settimana.

La nostra flotta era però anch’essa pronta a prendere il largo per spazzare il Mare del Nord, ma se la flotta tedesca avesse preso il mare per prima l’occasione di incontrarla in acque per noi non sfavorevoli sarebbe stata remota. Il nostro scopo era quindi quello di prendere il mare prima dei teschi o immediatamente dopo, cosa che non ci era riuscita fare prima di allora.

Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno (30 maggio 1916) mi fu riferito che alcune navi tedesche che comunicavano per radio avevano cambiato la loro posizione verso nord. Evidentemente esse avevano lasciato il bacino di Williamshaven e si erano dirette verso il fiume Jade, pronte a prendere il mare. Questa notizia mi fece decidere ad inviare immediatamente la nostra flotta incontro a quella tedesca allo scopo di provocarla a battaglia. Ciò la nostra flotta face con usuale prontezza: ne conseguì la famosa battaglia dello Jutland, che fu condotta in modo da salvarci da un atto di sorpresa, grazie all’efficienza del servizio radiogoniometrico.”

Per quanto riguarda la guerra sottomarina, dobbiamo ricordare che il governo britannico era nel 1917 assai preoccupato delle forti perdite di piroscafi inglesi causate dai sottomarini tedeschi. Tali perdite erano salite al punto da far deliberare che, se entro breve tempo la situazione non fosse migliorata, la Gran Bretagna avrebbe dovuto proporre ai suoi alleati di chiedere la Pace alla Germania. Come ultimo tentativo di salvezza fu allora organizzato nel migliore dei modi il servizio radiogoniometrico con numerose stazioni costiere e navali.

Ogni nave delle marine alleate fu munita di una carta geografica sulla quale i mari pericolosi erano suddivisi in quadrati numerati. Quando due o più stazioni radiogoniometriche costiere o navali rilevavano un sottomarino nemico ne fissavano la posizione nel punto d’incontro di due o più rilevamenti e la telegrafavano con un numero alle navi alleate che si trovavano in vicinanza del quadrato pericoloso.

D’altra parte i sottomarini tedeschi, che ignoravano l’organizzazione del servizio radiogoniometrico del nemico, telegrafavano frequentemente con le loro basi a mezzo di stazioni sintonizzate tutte sull’onda media di 400 metri. Ma non appena essi trasmettevano un segnale qualsiasi (naturalmente in cifra) erano subito scoperti ed individuati dalle stazioni radiogoniometriche nemiche che erano in continuo ascolto.

I risultati di questo nuovo servizio furono tali da cambiare in breve tempo la situazione a favore degli Alleati.

L’importanza del grande servizio reso dalla radiogoniometria alla marina britannica è confermata dalla seguente dichiarazione dell’Ammiraglio tedesco Shear nel suo libro “La flotta tedesca d’alto mare nella guerra mondiale”:

“Gli inglesi ricevevano le notizie dei nostri movimenti per mezzo del loro servizio radiogoniometrico, che essi avevano già in uso, mentre noi lo impiegammo molto più tardi. Possedendo tale servizio gli inglesi avevano un grande vantaggio nella condotta della guerra, poiché potevano ottenere precise informazioni sulle posizioni del nemico…”

Quale esito avrebbe avuto la guerra per la Gran Bretagna e per gli Alleati senza l’invenzione di Marconi e senza quella, anch’essa italiana, del radiogoniometro?

Questa è la domanda che viene suggerita dallo studio della radio nel grande conflitto europeo (1914-1918).

Dopo tale conflitto, le successive applicazioni militari della radio sul mare presso le varie nazioni hanno avuto sviluppo sotto la direzione di abili ufficiali specializzati ed in accordo alle varie esigenze strategiche e tattiche di ogni marina.

Lo sviluppo della radiotecnica nelle marine da guerra è avvenuto in modo da estendere sempre più i servizi “ad onde corte” a grande distanza con rapido cambiamento di lunghezza d’onda per scopi esplorativi e strategici  ed in modo da perfezionare sempre più i servizi ad onde medie per scopi tattici e per la regolazione del tiro ed i servizi d onde lunghe per le radiocomunicazioni con i sottomarini.

Per eliminare le interferenze tra i vari servizi radio di una grande nave da guerra sono stati compiuti accurati studi per definire la lunghezza d’onda più opportuna e la sistemazione più conveniente delle varie antenne sulla stessa nave. I servizi radio delle navi da guerra devono funzionare in perfetta corrispondenza con quelle di stazioni terrestri destinati ad assicurare il continuo collegamento del potere centrale con tutte le forze navali in qualunque mare essi si trovino.